Dalla Germania all’Unione Europea: unificazione o annessione?


giacchèTorniamo ad occuparci del processo di unificazione tedesco attraverso una recensione di Filippo Petrocelli del libro “Anschluss” di Vladimiro Giacchè: una ricostruzione puntuale che attraverso dati inoppugnabili, tende a smontare la narrazione trionfalistica occidentale, a sua volta architrave di quella europeista tanto in voga di questi tempi.

 

 

 

 

Alla cerimonia per i venticinque anni della caduta del Muro di Berlino non mancava nessuno: non mancavano i protagonisti di allora – Gorbacev e Wałęsa su tutti – ma erano presenti anche Angela Merkel e Martin Schultz.

 

Una celebrazione in pompa magna, con l’immancabile retorica delle grandi occasioni, l’Inno alla Gioia, le rockstar e migliaia di palloncini. Ancora una volta a prevalere sono state le emozioni e il cuore: qualcosa di simile a quanto avvenuto nei giorni dell’unificazione tedesca, quando chiunque solidarizzava con le persone che a Berlino abbattevano uno dei simboli del fallimento del blocco socialista.

Eppure il processo di unificazione tedesco seguito al crollo del Muro presenta molti lati oscuri mai raccontati. La narrazione ufficiale descrive l’unificazione delle due Germanie come un atto di generosità della Repubblica Federale Tedesca (RFT) verso la Repubblica Democratica Tedesca (DDR), ovvero la disastrata sorella povera, nient’altro che uno stato prossimo alla bancarotta. Continua a leggere

I muri dietro il muro 25 anni dopo.

MUROBERLINO La puntata di oggi avrà come ospite il Prof.Angelo D’Orsi con cui parleremo della caduta del Muro di Berlino e dei cambiamenti nel mondo in questi ultimi 25 anni. Lungi dal voler essere un saggio storico, alcune riflessioni sugli argomenti che andremo a sviscerare oggi. 

 

 

Per uno di quegli strani scherzi che solo la storia con la sua ironia sa regalare, nella scorsa settimana, in pochi giorni, si sono avvicendate le celebrazioni dei due eventi all’interno dei quali si è nei fatti consumata l’esperienza del comunismo sovietico. Detto che del primo (lo scoppio della Rivoluzione russa, il 7 novembre) si è già detto di tutto con un ampio specchio di posizioni e di approcci che vanno dallo studio rigoroso al  tifo da stadio; il secondo, ossia la caduta del Muro di Berlino, anche a causa del lasso di tempo finora esiguo trascorso, non ha ancora goduto della stessa meticolosità nella trattazione, ma ci siamo trovati nella quasi totalità dei casi, di fronte ad una narrazione epica e univoca di una cavalcata verso la libertà, la pace e la prosperità, che pure, a ben vedere, non sembra rispecchiare fedelmente la realtà.

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